Mi è particolarmente piaciuto cucire i primi giochi per Michele.
Ho già parlato qui della mia convinzione che pochi stimoli alla volta siano meglio di un bombardamento visivo-sonoro-tattile, perciò non ho voluto comprare nessun gioco o sonaglino, ma realizzare qualcosa di molto semplice per le prime settimane.
Avevo poi letto da qualche parte che lo stimolo visivo migliore per un neonato sono le righe con colori contrastanti, perchè lo aiutano ad imparare a mettere a fuoco ciò che vedono, seppure a una piccola distanza.
Ho quindi scelto tra gli avanzi di stoffa quelli a righe e quadretti che più mi piacevano.
Inizialmente ho usato il modello della giraffa di Lotta Jansdotter, nel libro Simple Sewing for Babies
Poi ho proseguito inventando forme semplici, arricchendole di dettagli nel corso delle settimane
e ricamando occhi e bocca, perchè ora, a due mesi, Michele dovrebbe essere in grado di distinguere gli occhi e la bocca come caratteristiche di un volto
Li ho appesi un po’ dappertutto: sulla sdraietta, sul passeggino , sopra al fasciatoio… Per ora apprezza, ma credo che tra poco dovrò aggiungere qualche sonaglio per renderli più interessanti.
Mi piace vedere come i progressi di Michele mi stimolino a far evolvere questi piccoli softies, così semplici per noi, ma sorprendenti per lui… ora voglio vedere quando sarà in grado di prendere le giraffe con le sue manine!
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Pagine
venerdì 29 giugno 2012
venerdì 22 giugno 2012
The Same and The Different
Un weekend al lago, quello della mia infanzia, per metterci alla prova e vedere se siamo in grado di andare ancora in vacanza, ma con un figlio.
Vedere il proprio corpo tornare pian piano come prima, o quasi… (sto sperimentando cosa vuol dire avere le tette!!)
Fare cosa simili all’anno scorso, ma con uno sfondo diverso…
E vedere che ci sono cose di te che non sono cambiate per niente, e che rimarranno per sempre una tua peculiarità:
lunedì 11 giugno 2012
Fiocco Nascita – Birth Wreath
Oggi pubblico le foto del fiocco nascita che avevo realizzato per Michele… so di essere molto in ritardo, visto che ormai ha già compiuto un mese, ma non è facile trovare il tempo per fare le foto, ritoccarle e scriverci un post…
Avevo dato un’anteprima dei materiali e dei colori qui, e ora ecco il risultato finale
Più che un fiocco è una ghirlanda; non volevo qualcosa di troppo tradizionale, così ho pensato a una corona di polistirolo rivestita e decorata con ciò che il tema “nascita del mio bambino” mi suggeriva.
Ma non è stato facile decidere cosa metterci… un uccellino al centro perchè mi dà l’idea di qualcosa di piccolo e tenero, fragile e libero, leggero, da proteggere… nel suo nido.
I cuoricini, pur banali che possano sembrare, perchè già gli volevamo bene da quando era ancora un sogno da realizzare
I bottoni: per il nostro matrimonio, avevamo scelto il bottone come oggetto simbolo di qualcosa che unisce, e mi è venuto naturale metterli anche qui, per il frutto del nostro amore. Tra i bottoni che ho scelto ho voluto metterne anche alcuni che mi sono stati regalati da mia mamma, e che appartenevano per lo più ai miei e ai suoi vestiti.
Quando lo immaginavo nel mio pancione non riuscivo ad assegnargli alcuna caratteristica, ero e sono ancora curiosa di conoscerlo per quello che è, di scoprirne i pregi e di impararne i difetti, di nutrire le sue predisposizioni; perciò la maggior parte dello spazio disponibile sulla ghirlanda è riservata al suo nome, perchè era l’unica cosa che allora conoscevo di lui.
Avevo dato un’anteprima dei materiali e dei colori qui, e ora ecco il risultato finale
Più che un fiocco è una ghirlanda; non volevo qualcosa di troppo tradizionale, così ho pensato a una corona di polistirolo rivestita e decorata con ciò che il tema “nascita del mio bambino” mi suggeriva.
Ma non è stato facile decidere cosa metterci… un uccellino al centro perchè mi dà l’idea di qualcosa di piccolo e tenero, fragile e libero, leggero, da proteggere… nel suo nido.
I cuoricini, pur banali che possano sembrare, perchè già gli volevamo bene da quando era ancora un sogno da realizzare
I bottoni: per il nostro matrimonio, avevamo scelto il bottone come oggetto simbolo di qualcosa che unisce, e mi è venuto naturale metterli anche qui, per il frutto del nostro amore. Tra i bottoni che ho scelto ho voluto metterne anche alcuni che mi sono stati regalati da mia mamma, e che appartenevano per lo più ai miei e ai suoi vestiti.
Quando lo immaginavo nel mio pancione non riuscivo ad assegnargli alcuna caratteristica, ero e sono ancora curiosa di conoscerlo per quello che è, di scoprirne i pregi e di impararne i difetti, di nutrire le sue predisposizioni; perciò la maggior parte dello spazio disponibile sulla ghirlanda è riservata al suo nome, perchè era l’unica cosa che allora conoscevo di lui.
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