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martedì 28 gennaio 2020

Ricordi dell’Open Lab di Dicembre

Il mese scorso ho deciso di aprire le porte del laboratorio per incontrare direttamente persone interessate al mio lavoro e salutarle di persona.

Per me è stata un’emozione grandissima, e anche se all’ultimo momento ci sono state alcune defezioni, e la cerchia degli invitati era piuttosto ristretta, l’esperienza è stata sicuramente positiva e credo che sarà una formula che riproporrò in futuro.

Per chi non ha potuto venire, volevo condividere qui alcune delle immagini del laboratorio “vestito a festa”, così da poter dare anche a chi abita lontano di vedere il luogo che tanto amo e che mi ispira.

Entrando, la vista era questa: le grandi vetrate, le tende colorate, e tanti prodotti da guardare e toccare…

Avevo anche allestito una zona con tutti gli strumenti di lavoro: la macchina da cucire, la tagliacuci, il ferro da stiro…

… e tutti gli oggetti che usa per la stampa sul tessuto

Avevo organizzato i prodotti per colore, in modo che si potesse avere un’idea globale dei colori utilizzati per ciascuna collezione.

C’era anche un angolo dedicato ai colori e ai motivi più natalizi.

E avevo preparato un piccolo cadeaux per ciascun partecipante: una tag in feltro stampata con dei timbri intagliati a mano con motivi di cristalli di ghiaccio.

Poi c’era l’angolo con bevande calde e biscotti a volontà…

Insomma non è stata solo l’occasione per vendere i prodotti, ma soprattutto un modo per incontrare e conoscere meglio i miei clienti. Spero che questi open lab possano diventare un appuntamento gradito per tutti coloro che seguono l’artigianato e apprezzano uno stile colorato e geometrico come quello che mi piace proporre.

martedì 5 febbraio 2019

Genesi lab

In questo post vorrei raccontare come è nato il DariLab, cioè il laboratorio dove ogni giorno lavoro e dove mi torna il buonumore ogni volta che mi sento giù.

Innanzitutto, va detto, il DariLab esiste grazie a mio marito Giorgio, che estenuato dal disordine e dai mucchi di stoffe che usurpavano lo studio di casa ha deciso di creare una parete divisoria nel garage di casa.
Per regalarmi questo spazio (e per recuperare un po’ di respiro in casa) ha imparato a montare pareti in cartongesso, ha recuperato le sue conoscenze di elettricista e ha fatto pure l’imbianchino.



Ma, con tutti i difetti che la nostra enorme casa di famiglia può avere (leggi: spese di manutenzione stellari, tasse ingentissime, impossibilità di fare qualsivoglia modifica senza passare al vaglio di padri e sorelle) lo spazio di certo non manca, e lo si può utilizzare al meglio se si hanno le idee chiare. Il nostro garage, infatti, non è un seminterrato buio, ma è stato ricavato nella zona al piano terra dell’abitazione, dove una volta c’era la carrozzeria di mio suocero e un laboratorio di maglieria. Quindi un pavimento in klinker un po’ rovinato, ma altezza soffitto a 4 metri e vetrate a non finire dal metro e 30 in su; per di più con esposizione a sud. Insomma, secondo me è la zona più bella della casa.



Ogni volta che entro la luce e i colori mi investono e mi predispongono a lavorare con gioia. Non importa se ancora non c’è il riscaldamento e d’inverno sembro uno yeti, mentre d’estate fa caldissimo e i bimbi mi fanno compagnia a torso nudo: lì dentro sto davvero bene.



Per ora ci sono
- un grande armadio dove ho sistemato i tessuti, anche se ne mancano ancora alcuni che sono rimasti nello studio di casa
- due tavoli, uno per la macchina da cucire e la tagliacuci, l’altro per il taglio dei tessuti e la pittura delle stoffe.



- alcuni mobiletti bassi, per i vari materiali come colori per tessuto, cerniere, scatole e packaging, e sui quali vorrei appoggiare i miei libri craft.

Le cose che invece vorrei implementare e sistemare sono:
- L’angolo cucina: ho a disposizione un piccolo lavello e una piastra: come mi piacerebbe poter offrire il tè o il caffè alle clienti che vengono a trovarmi! Sarà necessario anche mettere un piccolo tavolino con un paio di sedie per sorseggiare insieme mentre discutiamo del prodotto di cui hanno bisogno o semplicemente scambiamo quattro chiacchiere.



- Il bagno: utilissimo per le emergenze e per il lavandino dove lavo pennelli e telai da serigrafia, purtroppo è anche il posto dove stivo il materiale per i market: gazebo, imbottiture, tavolo pieghevole. Impresentabile davvero.
- Vorrei sostituire il tavolo da taglio con un grande bancone che abbia al di sotto dei ripiani per stivare rotoli di tessuti e altro materiale.
- Vorrei realizzare un angolo scrivania dove mettere il pc, perchè attualmente tutto il lavoro del blog e del ritocco foto lo faccio in casa. Ma vorrei poter gestire la cosa dal laboratorio, soprattutto se dovessero aumentare le spedizioni, se dovessi preparare le fatture ecc.
- Vorrei trovare il posto per una bella e grande moodboard dove raccogliere le ispirazioni in modo visivo e tattile.

Il DariLab è un posto ancora in divenire, non ha ancora una disposizione definitiva, e credo che questo sia un gran bene, perchè mi permette di adattarlo e mi lascia lo spazio per immaginare come far evolvere e crescere il mio lavoro. Nella sua evoluzione, te lo racconterò su queste pagine. E se vuoi vederlo anche adesso nella sua perfetta imperfezione, possiamo sentirci e fissare un incontro… il tè lo preparerò in casa, ma in qualche modo ce lo berremo nel DariLab!

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