Ecco un piccolo resoconto della visita a Bienno di cui avevo parlato nel post precedente.
Il borgo è veramente molto caratteristico, ci sono un maglio funzionante con annesso museo, un mulino alimentato con acqua che scorre potente da alcuni canali nella parte alta del paese, una miriade di cortili nascosti e terrazzi fioriti.
Qui alcuni scorci che ho catturato:
E di seguito i link ad alcuni artigiani che mi hanno colpito con la loro creatività e bravura… ma non è che un assaggio di ciò che la mostra offriva!
http://www.appenasfornati.com/ – lavorazione terracotta
http://www.tuttoattaccato.com/ – una designer eclettica
http://www.cristinacaffi.com/ – abbigliamento e accessori; particolare una stola multiuso
http://www.rosannacautero.com/ – bijoux in ceramica raku dai magnifici colori
http://www.typto.it/ – incredibili e poetiche realizzazioni con il ferro battuto
www.ceramica.com/3P (gres alle tre palme) – la lavorazione perfetta di un materiale grezzo
Se anche voi avete belle mostre di artigianato da segnalare… io sono curiosa!
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Pagine
martedì 31 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
Mostra Mercato di Bienno
Un suggerimento per chi non sa che fare questo weekend: fino a domani a Bienno, in provincia di Brescia, si tiene l’annuale Mostra Mercato.
Io ci sono stata per la prima volta giovedì e la consiglio a tutti gli appassionati di craft, ma non solo: ci sono moltissimi espositori e dimostrazioni di lavori antichi: dal ferro battuto al telaio, dalla lavorazione del cuoio alla scultura dell’alabastro. E ovviamente bijoux, feltro, cucito, giocattoli in legno, artisti di strada…
Già il borgo di per sè meriterebbe una visita, non per niente è uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Il tempo di scaricare le foto e visitare i siti degli artigiani che più mi hanno colpito e ci dedicherò un post.
Intanto per chi decide di andarci… godetevi la visita! E buon weekend a tutti gli altri!
Io ci sono stata per la prima volta giovedì e la consiglio a tutti gli appassionati di craft, ma non solo: ci sono moltissimi espositori e dimostrazioni di lavori antichi: dal ferro battuto al telaio, dalla lavorazione del cuoio alla scultura dell’alabastro. E ovviamente bijoux, feltro, cucito, giocattoli in legno, artisti di strada…
Già il borgo di per sè meriterebbe una visita, non per niente è uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Il tempo di scaricare le foto e visitare i siti degli artigiani che più mi hanno colpito e ci dedicherò un post.
Intanto per chi decide di andarci… godetevi la visita! E buon weekend a tutti gli altri!
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Shopping in Provence
Mentre riordino le mille foto fatte durante la vacanza in Provenza-Camargue dò un anticipo del ricco shopping provenzale… pensando a tutto quello che avrei voluto cacciare a forza nella sacca della bici e che a malincuore ho dovuto lasciare là!
Inutile dirlo, la Provenza abbonda di mercati e mercatini, negozietti, gallerie d’arte, laboratori artigianali, pieni di colori e di profumi… roba da far girar la testa!!
Le località che abbiamo visitato e che più mi hanno colpito in questo senso sono Mougins, Grasse, Aix en Provence (dove abbiamo beccato giusto il mercatino di ferragosto!), Saint Rémy de Provence e Les Baux de Provence, senza contare gli onnipresenti mercati di frutta e formaggi (ah, lo chèvre… slurp!)
Qui quello che ho portato a casa per noi, i regali per amici e familiari non li posso mostrare per non guastare la sorpresa:
- marmellate di fiori nel bookshop del Musée International de la Parfumerie a Grasse
- tanta tanta lavanda essiccata per un progettino che ho in mente da prima di partire
- una targhetta per la porta del bagno, acquistata a Les Baux (lo so che potevo realizzarla da sola, ma non sono molto brava a dipingere)
- un bel librino da colorare, a Grasse, qui il link al blog del negozio
- un anello in resina al mercatino di Aix, realizzato da un artigiano di Aigues Mortes
Sempre al mercato di Aix un espositore vendeva bijoux in caucciù molto originali:
Ci sono diversi negozi che vendono biancheria per la casa in lino e cotone, stupendi e a prezzi ragionevoli, oggettistica e complementi d’arredo; altri sono addirittura specializzati in targhe e pannelli decorativi, come questo ad Aigues Mortes, degno di nota anche solo per il pavimento:
E poi negozi zeppi di golosità tipiche, olio, vini e liquori (il Pastis io lo adoro!), patè, marmellate e DOLCI, burrosi e deliziosi dolci:
Da La Cure Gourmande (che abbiamo trovato ad Aigues Mortes, Saint Remy e Les Baux) abbiamo comprato dei biscotti dal peso specifico illegale e dalla carica energetica dopante, che per ovvie ragioni non posso mostrarvi… non sono mai arrivati in Italia!
Inutile dirlo, la Provenza abbonda di mercati e mercatini, negozietti, gallerie d’arte, laboratori artigianali, pieni di colori e di profumi… roba da far girar la testa!!
Le località che abbiamo visitato e che più mi hanno colpito in questo senso sono Mougins, Grasse, Aix en Provence (dove abbiamo beccato giusto il mercatino di ferragosto!), Saint Rémy de Provence e Les Baux de Provence, senza contare gli onnipresenti mercati di frutta e formaggi (ah, lo chèvre… slurp!)
Qui quello che ho portato a casa per noi, i regali per amici e familiari non li posso mostrare per non guastare la sorpresa:
- marmellate di fiori nel bookshop del Musée International de la Parfumerie a Grasse
- tanta tanta lavanda essiccata per un progettino che ho in mente da prima di partire
- una targhetta per la porta del bagno, acquistata a Les Baux (lo so che potevo realizzarla da sola, ma non sono molto brava a dipingere)
- un bel librino da colorare, a Grasse, qui il link al blog del negozio
- un anello in resina al mercatino di Aix, realizzato da un artigiano di Aigues Mortes
Sempre al mercato di Aix un espositore vendeva bijoux in caucciù molto originali:
Ci sono diversi negozi che vendono biancheria per la casa in lino e cotone, stupendi e a prezzi ragionevoli, oggettistica e complementi d’arredo; altri sono addirittura specializzati in targhe e pannelli decorativi, come questo ad Aigues Mortes, degno di nota anche solo per il pavimento:
E poi negozi zeppi di golosità tipiche, olio, vini e liquori (il Pastis io lo adoro!), patè, marmellate e DOLCI, burrosi e deliziosi dolci:
Da La Cure Gourmande (che abbiamo trovato ad Aigues Mortes, Saint Remy e Les Baux) abbiamo comprato dei biscotti dal peso specifico illegale e dalla carica energetica dopante, che per ovvie ragioni non posso mostrarvi… non sono mai arrivati in Italia!
martedì 24 agosto 2010
A little Notebook with Fabric Tape
Vi ricordate il nastro adesivo di tessuto di questo post? Ora vi mostro per cosa l’ho utilizzato, in un piccolo tutorial: un libriccino o un block notes che dir si voglia, realizzato con fogli di recupero.
Materiale occorrente:
- fogli usati con un lato ancora bianco, anche di spessore diverso: disegni tecnici sbagliati, stampe di prova, vecchie agende ancora intonse…
- un cartoncino spesso o un foglio di acetato per la dima delle pagine
- due cartoncini per la copertina e il retro
- colla vinilica
- squadra e taglierino
- mollette da bucato
Ho ricavato dal cartoncino spesso la dima che mi servirà per tagliare tutti i fogli e le copertine, nella forma e nelle dimensioni che preferite. La mia è in formato A6. Dopodiché con MOLTA pazienza e attenzione ho ritagliato le pagine e la copertina del libriccino.
Ho poi formato un blocchetto con una quarantina di pagine, facendo attenzione a lasciare il lato scritto di ciascuna sul retro; ho aggiunto copertina e cartoncino di fondo e li ho pareggiati picchiettandoli sul tavolo.
Infine ho spalmato della colla vinilica sul dorso con le dita.
Con le mollette da bucato ho tenuto in pressione il dorso incollato, aspettando che asciugasse e togliendomi la colla rimasta appiccicata alle dita (chi si ricorda la sigla iniziale del Favoloso mondo di Amelie?)
Non ricordo dove, ho visto un modo molto più figo di tenere in pressione il dorso: con dei legnetti piatti tra la copertina e le mollette non restano i segni di queste ultime.
E infine ho applicato il Fabric Tape sul dorso come decorazione e ulteriore fissaggio.
Con i rimasugli ho creato delle piccole decorazioni sulla copertina.
Ed ecco qui altri libriccini e una vista dell’interno.
ENGLISH TEXT
Do you Remember the fabrictape of this post? Here is what I made with it, in a small tutorial: a booklet or a notebook if you prefer, made of sheets of recovery.
Required materials:
- Sheets used with one side still white, even of different thicknesses: wrong technical drawings, test prints, old diaries uncut ...
- A thick cardboard or a sheet of acetate for the template pages
- Two cardboards for the cover and back
- Glue
- Ruler and cutter
- Clothes pegs
I got the cardboard template to cut all sheets and covers, in the shape and size you prefer. Mine is A6 size. Then with great patience and attention I cut the pages and the cover of the booklet.
I then formed a block with about forty pages, making sure to leave the writtenside of each one on the back; I added the cardboard cover and background and I matched them on the table.
I finally spread the glue on the back with my fingers
With clothes pegs I kept the pressure glued back, waiting to dry and removing remained glue on my fingers (do you remember the opening theme of Amélie?)
I do not remember where I saw a much more cool way to keep under pressure the back: with wooden sticks between the cover and the pegs there is no signs remaining.
And finally I applied the fabric tape on the back as additional decoration and fittings.
I created with the remnants some small decorations on the cover.
And here are some little books and a view of the interior.
Materiale occorrente:
- fogli usati con un lato ancora bianco, anche di spessore diverso: disegni tecnici sbagliati, stampe di prova, vecchie agende ancora intonse…
- un cartoncino spesso o un foglio di acetato per la dima delle pagine
- due cartoncini per la copertina e il retro
- colla vinilica
- squadra e taglierino
- mollette da bucato
Ho ricavato dal cartoncino spesso la dima che mi servirà per tagliare tutti i fogli e le copertine, nella forma e nelle dimensioni che preferite. La mia è in formato A6. Dopodiché con MOLTA pazienza e attenzione ho ritagliato le pagine e la copertina del libriccino.
Ho poi formato un blocchetto con una quarantina di pagine, facendo attenzione a lasciare il lato scritto di ciascuna sul retro; ho aggiunto copertina e cartoncino di fondo e li ho pareggiati picchiettandoli sul tavolo.
Infine ho spalmato della colla vinilica sul dorso con le dita.
Con le mollette da bucato ho tenuto in pressione il dorso incollato, aspettando che asciugasse e togliendomi la colla rimasta appiccicata alle dita (chi si ricorda la sigla iniziale del Favoloso mondo di Amelie?)
Non ricordo dove, ho visto un modo molto più figo di tenere in pressione il dorso: con dei legnetti piatti tra la copertina e le mollette non restano i segni di queste ultime.
E infine ho applicato il Fabric Tape sul dorso come decorazione e ulteriore fissaggio.
Con i rimasugli ho creato delle piccole decorazioni sulla copertina.
Ed ecco qui altri libriccini e una vista dell’interno.
ENGLISH TEXT
Do you Remember the fabrictape of this post? Here is what I made with it, in a small tutorial: a booklet or a notebook if you prefer, made of sheets of recovery.
Required materials:
- Sheets used with one side still white, even of different thicknesses: wrong technical drawings, test prints, old diaries uncut ...
- A thick cardboard or a sheet of acetate for the template pages
- Two cardboards for the cover and back
- Glue
- Ruler and cutter
- Clothes pegs
I got the cardboard template to cut all sheets and covers, in the shape and size you prefer. Mine is A6 size. Then with great patience and attention I cut the pages and the cover of the booklet.
I then formed a block with about forty pages, making sure to leave the writtenside of each one on the back; I added the cardboard cover and background and I matched them on the table.
I finally spread the glue on the back with my fingers
With clothes pegs I kept the pressure glued back, waiting to dry and removing remained glue on my fingers (do you remember the opening theme of Amélie?)
I do not remember where I saw a much more cool way to keep under pressure the back: with wooden sticks between the cover and the pegs there is no signs remaining.
And finally I applied the fabric tape on the back as additional decoration and fittings.
I created with the remnants some small decorations on the cover.
And here are some little books and a view of the interior.
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giovedì 12 agosto 2010
Feria d’agosto
Tra un fresco aperitivo e l’altro io vi saluto (di nuovo…): mi aspetta una bella pedalata tra Provenza e Camargue!
venerdì 6 agosto 2010
Jap Style
Oggi vi mostro uno dei mille lavori che ho iniziato in questo periodo. Lo spunto nasce dal voler utilizzare dei campionari di tessuti fuori produzione che ho portato a casa dall’ufficio.
Volevo giocare con il fatto che la stessa fantasia viene ripetuta in diversi colori, così ho scelto quattro pezzetti che riproducevano un ramo di ginko biloba e li ho cuciti insieme tipo patchwork, cercando di mantenere i rami al centro.
Poi con il mio fedele coperchio di pentolona che uso per tracciare i cerchi (il compasso a me mi fa un baffo, vado col metodo uomo di Neanderthal!) ho tracciato appunto un bel cerchione e…
… ecco qui una borsa jap style! Così ho finalmente usato dei manici di bambù che avevo comprato ad una fiera in febbraio.
Il retro è in un tessuto color salvia un po’ grezzo, regalo della mamma da tempo immemore.
La fodera invece l’ho presa da un campionario della stessa azienda, è una specie di chiffon a righe, le cui tinte si prendono perfettamente con l’esterno poichè fanno parte della stessa collezione.
Tagghina sul retro, e via!
Dato che questa borsa voleva essere un prototipo non mi sono impegnata a fare una tasca interna, e ora dovrò fare una pochette coordinata perchè la uso spesso e mi ritrovo a rovistare freneticamente all’interno per trovare gli oggetti piccoli e il cellulare quando suona… e quando finalmente ci arrivo… smette!
Ma io volevo chiedervi: cosa ci fareste voi con dei campionari di tessuto, pezzi piuttosto piccoli, che hanno la stessa fantasia in colori diversi…. o mille fantasie nello stesso colore??
ENGLISH TEXT
Here’s one of the thousand works I started in this period. The inspiration comes from wanting to use some fabric samples I brought home from the office.
I’d like to play with the same patter that is repeated in different colors, so I chose four pieces that reproduced a branch of Ginkgo biloba and sewed them together like a patchwork, trying to keep the branches in the center.
Then with my trusty pot lid that I use to draw circles (compass makes me care less, I’m for the Neanderthals method!) I drew just a nice rim and ...
here's a Jap style bag ! So I finally used those bamboo handles I bought at a trade show in February.
The back is a sage colored fabric a bit rough, Mother's gift a lot of time ago.
For the lining instead I took a sample from the same company, it is a kind of striped chiffond, which colors match perfectly with the outside world as part of the same collection
Little tag on the back, and that’s all!
Since this bag would be a prototype I have not committed to an inside pocket, and now I'll have to make a coordinated clutch because I often find myself rummaging frantically to find small items and my mobile phone ringing and ... when I finally arrive ... it stops!
But I’d like to ask you: what would you do with fabric samples, quite small pieces, which have the same pattern in different colors.... or a thousand patterns in the same color?
Volevo giocare con il fatto che la stessa fantasia viene ripetuta in diversi colori, così ho scelto quattro pezzetti che riproducevano un ramo di ginko biloba e li ho cuciti insieme tipo patchwork, cercando di mantenere i rami al centro.
Poi con il mio fedele coperchio di pentolona che uso per tracciare i cerchi (il compasso a me mi fa un baffo, vado col metodo uomo di Neanderthal!) ho tracciato appunto un bel cerchione e…
… ecco qui una borsa jap style! Così ho finalmente usato dei manici di bambù che avevo comprato ad una fiera in febbraio.
Il retro è in un tessuto color salvia un po’ grezzo, regalo della mamma da tempo immemore.
La fodera invece l’ho presa da un campionario della stessa azienda, è una specie di chiffon a righe, le cui tinte si prendono perfettamente con l’esterno poichè fanno parte della stessa collezione.
Tagghina sul retro, e via!
Dato che questa borsa voleva essere un prototipo non mi sono impegnata a fare una tasca interna, e ora dovrò fare una pochette coordinata perchè la uso spesso e mi ritrovo a rovistare freneticamente all’interno per trovare gli oggetti piccoli e il cellulare quando suona… e quando finalmente ci arrivo… smette!
Ma io volevo chiedervi: cosa ci fareste voi con dei campionari di tessuto, pezzi piuttosto piccoli, che hanno la stessa fantasia in colori diversi…. o mille fantasie nello stesso colore??
ENGLISH TEXT
Here’s one of the thousand works I started in this period. The inspiration comes from wanting to use some fabric samples I brought home from the office.
I’d like to play with the same patter that is repeated in different colors, so I chose four pieces that reproduced a branch of Ginkgo biloba and sewed them together like a patchwork, trying to keep the branches in the center.
Then with my trusty pot lid that I use to draw circles (compass makes me care less, I’m for the Neanderthals method!) I drew just a nice rim and ...
here's a Jap style bag ! So I finally used those bamboo handles I bought at a trade show in February.
The back is a sage colored fabric a bit rough, Mother's gift a lot of time ago.
For the lining instead I took a sample from the same company, it is a kind of striped chiffond, which colors match perfectly with the outside world as part of the same collection
Little tag on the back, and that’s all!
Since this bag would be a prototype I have not committed to an inside pocket, and now I'll have to make a coordinated clutch because I often find myself rummaging frantically to find small items and my mobile phone ringing and ... when I finally arrive ... it stops!
But I’d like to ask you: what would you do with fabric samples, quite small pieces, which have the same pattern in different colors.... or a thousand patterns in the same color?
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