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venerdì 27 maggio 2011

Meteo

Qualche settimana fa i miei sottopentola li ho fatti così:

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sul divano in terrazzo, pieno sole, una maglietta sopra il costume, occhiali scuri…

Oggi invece li ho fatti così:

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sul tavolo da pranzo, davanti alla vetratona che dà sul terrazzo, tè verde nella tazza bavarese e sullo sfondo un poderoso temporale che scuote le piante.

E sapete una cosa? Mi basta craftare che a me il meteo mi fa un baffo!

venerdì 20 maggio 2011

My First Interview

Fernanda (in arte Nanofactory) ha voluto farmi qualche domanda sul mio lavoro… e oggi ha pubblicato sul suo blog la mia prima intervista:
http://nano-factory.blogspot.com/2011/05/interviewladaridari.html
Grazie e… che emozione!

martedì 17 maggio 2011

Felt Cupcakes Tutorial

Maggio: tempo di cerimonie varie... per me, in particolare, il Battesimo del nipotino.
Mia sorella mi ha incaricato di disporre i confetti sul tavolo della festa, e così ne ho approfittato per pensare a qualcosa di carino come decorazione.

Se sfogliate qualche wedding-blog vi accorgerete che è esplosa anche in Italia la moda dei cupcake, una specie di muffin colorati e iperdecorati... beh, per la festa di un bimbo mi sono sembrati indicati, anche se ne ho visti di bellissimi anche per matrimoni, compleanni, San Valentino ecc.

Ne ho voluto realizzare qualcuno come stand per i bigliettini che indicheranno il gusto dei confetti. Ho utilizzato il feltro, che per i lavori veloci va sempre bene, e in più è abbastanza pesante e risulta solido come base per il cartoncino.

Ed ecco il tutorial! - For this tutorial, I think images say more than words... so for lack of time I apologize with my English Languaged readers, but I won't translate the post! Anyway, for any doubt write me!

 
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Materiale Occorrente:
-Feltro e relativo cartamodello (lo trovate qui) - link to the pattern
-Pannolenci
-Steccone da spiedino
-Cartoncini (io ho scaricato qui il modello) - link to free printabes
-Forbici, bucatrice, ago e filo, spilli

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Sovrapponete i due trapezi di feltro sfalsandoli leggermente, in questo modo:

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... e iniziate ad arrotolarli ben stretti

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fino ad ottenere il cupcake; fermate le spire con due spilli, che verranno poi rimossi.

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Da una striscia di pannolenci alta 2,5 cm e lunga circa 20 ricavate un finto pizzo: io ho tagliato dei piccoli petali (credo che in ingese si dica scalloped) e con la bucatrice ho realizzato dei motivi decorativi.

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Avvolgete il pizzo di pannolenci intorno alla base del cupcake e prendete la misura in modo che l'ultima decorazione si sovrapponga perfettamente alla prima. Non importa se il vostro cupcake è leggermente più grosso o più piccolo di questa misura... si adatterà più avanti...

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Tagliate il pezzettino di pizzo che avanzerà e cucite con piccoli punti le due decorazioni sovrapposte.

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Rivoltate e... otterrete un anello di pizzo perfetto....

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... che infilerete sul cupcake.

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Rimuovete gli spilli che tenevano ferme le spire: in questo modo il feltro si adatterà all'interno dell'anello di pannolenci. Non solo: se finita la festa non avrete più modo di utilizzare i cupcake potrete sempre disfarli e riutilizzare il feltro per qualche altro craft!

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Piegate un poco verso l'esterno i "petali" del pizzo....ed ecco il vostro cupcake! Potete decorarlo con perline, coriandolini colorati, brillantini, bottoni....

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Passiamo ora ai cartoncini: incidete con il cutter due fessure in basso e in alto sul cartoncino. Infilate lo steccone e tagliate via con la pinza la punta.
Inserite lo steccone al centro del cupcake e....

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... eccoli pronti!

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sabato 14 maggio 2011

Rings Inspirations

In questi giorni leggo nel forum del team EtsyItalia una discussione sui bijoux preferiti… e anche sul blog di Elena si parla di quali si usano personalmente e quali invece si preferisce creare, e se ci sono coincidenze o differenze…

Io non amo particolarmente il gioiello come oggetto, e le perline, come il decoupage (non ne abbiano a male le appassionate che seguono il mio blog), proprio non mi attirano. I bijoux sono oggetti come gli altri, e proprio come gli altri mi attirano per il colore, o per l’uso del materiale, o per la forma o il volume particolari.

I miei bijoux preferiti sono gli anelli, perchè mi piace guardarli: gli altri bijoux non riesco a vederli mentre li indosso, ma gli anelli sì; anzi l’anello, perchè ne metto uno solo, sulla mano destra, sul medio o l’anulare. E basta. Mi piace che si abbini a ciò che indosso, che “tiri un po’ su” un look troppo basic e ammorbidisca i miei lati spigolosi (non solo di fisico, ma anche di carattere….)
A sinistra c’è la fede nuziale, e se me la tolgo sento la mano troppo leggera; e un anello sopra o accanto non mi piace. A destra invece mi posso sbizzarrire con un anellone importante e strambo che mi perdo a rimirare mentre uso il mouse. O mentre faccio pilates. O mentre penso a una nuova creazione. O quando non mi ricordo qual è la destra e la sinistra.

Così ho pensato di fare qui una carrellata dei miei anelli, per vederli da un’altra angolazione ma soprattutto per dare qualche spunto a chi invece ama creare i bijoux, e ci sono persone che davvero hanno le mani d’oro, in questa occasione è il caso di dirlo!

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E per i malintenzionati: .nessuno di loro è costato più di 25 euro. Quando si dice valore affettivo!

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Partiamo con i materiali sintetici: quella rosa nera è enorme, mi copre ben tre dita; è pura plastica, ma indossato in certe occasioni è talmente grosso che non passa inosservato e acquista una sua valenza estetica, diventando chic; in pratica elimina alla radice l’idea di preziosità e richiama al suo valore formale… evitando considerazioni economiche decisamente inarrivabili! Il cerchio lilla in resina con microdisegni lo conoscete già, l’ho comprato ad Aix en Provence quest’estate; è il mio anello ammorbidente per eccellenza, lo trovo romantico.

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Questi due invece sono in vetro: quello nero e rosso viene dall’Isola d’Elba, da un mercatino in cui il ragazzo che li faceva mi ha spiegato tutto il procedimento… sono tutti frammenti creati dalla rottura di una lastra in cui le paste di vetro colorate venivano sovrapposte casualmente; mi ha conquistato la forma casuale ma perfetta di quel cerchio e l’essenzialità dei colori. Quello verde invece ha molti anni, l’ho preso a duemila lire a una mostra missionaria, e purtroppo è scheggiato… sigh!

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Ecco ora due anelli in cuoio: quello rosso viene dalla Sardegna, mi pare da Olbia. L’altro invece è il mio ultimo acquisto, preso in saldo in un negozietto di Bergamo dove due bravissime ragazze hanno realizzato il sogno di una bottega artigiana – le invidio anche un po’….

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Passiamo invece ora al legno. Quel grosso bollo chiaro l’ho preso alla mostra missionaria del Kenia al mio oratorio; è tutto in legno, un pezzo unico, riempito con semi e credo una resina o una colla di derivazione naturale; poi verniciato a lucido. L'altro invece viene da Santa Teresa di Gallura, è in legno impregnato di verde, e ha un dischetto di madreperla incastonato.

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Sempre in materiali naturali sono questi due: quel grosso ovale è in osso. Non chiedetemi di che animale, non lo voglio sapere… però è interamente lavorato a mano, è caduto diverse volte e già ho dovuto incollarlo per rimetterlo insieme. Ha destato anche l’interesse del mio cane, per qualche tempo…
L’ultimo è il mio preferito in assoluto, quello che mi stupisce ancora ogni volta che lo prendo in mano, e che più di tutti è legato a un ricordo bellissimo. Indovinereste mai? E’ una conchiglia! L’ho comprato al mercato di Helsinki (un posto effettivamente poco marino…ma tant’è…) durante il mio viaggio di nozze. Come sia venuto in mente a quei due ragazzi che lo vendevano di scavare in quel modo una conchiglia non lo so, ma è davvero incredibile come le cose più semplici siano a volte bellissime e stupefacenti.

E chiudo con uno dei miei prossimi must: avete visto cosa indossa Luciana Littizzetto in questo video?



ENGLISH TEXT

These days I read in EtsyItaliaTeam forum about favorite jewelry ... and in this Elena’s post we’re talking about what bijoux you personally use and which ones you prefer to create, and if there are no coincidences or differences ...
I do not particularly like jewlery as an object, and beads, such as decoupage (do not have hurt the fans who follow my blog), just do not attract me. Jewelry items are objects like others for me, and just like the others attract me for their color, or the use of materials, or shape.
My favuorites are the rings, because I like to watch while I’m wearing them, as you can’t do wih other jewlery. I usually wear only one ring, big, strange, on my right hand on the third or fourth toe. I love that it matches what I wear, refreshes a basic look softens my hard sides (not only physical but also of character ....) 
I lose myself to looking at it while using the mouse. Or while doing pilates. Or as I’m thinking on a new creation. Or when I can not remember which is the right and the left.
So I thought about doing a roundup here of my rings and watch them from another angle, but mainly to give some inspiration to those who love to create jewelry, and there are people who really have golden hands, on this occasion is to be said!
And to actually thiefs: none of them costed more than € 25. When you say sentimental value!
Let’s start with synthetic materials: the black rose is enormous, covering three fingers; it is pure plastic, but worn on certain occasions is so big that does not go unnoticed and acquires its aesthetic value, becoming chic; in practice you originally eliminate the idea of ​​economical value and consider it for its shape! You almost know the resin purple circle with micro drawings: I bought it this summer at Aix en Provence and it is the excellent softening ring , I find it so romantic.
These two are made of glass: the black and red comes from Elba Island, from a market in which the guy who made them told me the whole procedure ... these are all pieces created by breaking a plate on which the colored pastes of glass were stacked randomly, and I won the random but perfect shape of that circle. The green has many years however, I got it for almost nothing in an missionary exhibition, and unfortunately it is chipped ... sigh!
Now, two leather rings: the red one is from Sardinia, I think from Olbia. The other is my latest purchase, taken in little shop in Bergamo, where two girls have realized their dream of a bottega.

Let’s see the woods. I bought that big white circle at a Kenya missionary exhibition in my oratory; it is all in wood, one piece, filled with seeds, and I think a resin or glue a naturally derived, then painted and polished. The other one is from Santa Teresa di Gallura, it is of green impregnated wood, and a disc of mother of pearl.
Also these two are in natural materials: that big oval is in bone. Do not ask me what animal, I don’t want to know ... but it is entirely handmade, fell already several times and I had to paste it back together. It has also aroused the interest of my dog ​​for a while ...
The last is my absolutly favorite, the one that still amazes me whenever I pick up, and most of all is tied to a beautiful memory. Guess it? It 's  a shell! I've bought it at Helsinki market (actually not a seaside place ... but there you are ...) during my honeymoon. It's really incredible how the simplest things are sometimes beautiful and amazing.
And I end this show with one of my next must have: have you seen what Luciana Littizzetto (a very ironical Italian comedian) wears in this video?

venerdì 6 maggio 2011

Involtini di Posate – Cutlery Burritos

No, non è una ricetta, si sa che l’ultima persona in grado di dare consigli di cucina sono proprio io….
E' il lavoro che pubblico oggi; in realtà è stato fatto un anno fa, ma ultimamente mi sono focalizzata sul mio shop e non è che posso continuare a postare qui sottopentola e tovagliette, che noia!

Quindi l’ho ripescato, forte del fatto che ne ho fatto un altro anche per i miei genitori, e quindi posso considerarlo testato e approvato. Quelli che vedete nelle foto invece erano per Marina, un’amica che vive a Boston – e che io vergognosamente non sono mai andata a trovare…ma trascinare Giorgio sugli aerei è una quaresima, si dovrebbe fare come quelli dell’A-Team, ve li ricordate? Al gigante di colore pieno di anelli somministravano di nascosto dei sonniferi per caricarlo a bordo!!

Comunque, passando ai fatti, questi portaposate sono dei rettangoli di tessuto, con una fascia divisa a taschine nelle quali infilare le posate, che vengono poi arrotolati. Ne ho fatti quattro (coltelli forchette, cucchiai e cucchiaini). La parte più difficile è stata imbroccare le misure, mentre la più noiosa cucire tutte le taschine e annodare a mano i fili sul retro per assicurarle…

Per forchette e coltelli ne ho fatti due uguali, date le dimensioni simili delle posate. Il nastrino che si vede sulla sinistra dovrebbe essere in realtà cucito a metà altezza della fascia delle taschine per legare meglio le posate, ma questo purtroppo l’ho scoperto a progetto finito :-(



Per i cucchiaini ho realizzato un rettangolo più piccolo. Come si vede dalla foto, la parte superiore del rettangolo viene ripiegata sulle posate in modo che non scivolino fuori dal rotolo.

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Per i cucchiai invece ho voluto adottare un metodo diverso, data la maggiore larghezza della posata. Per non fare un rettangolo troppo lungo e scomodo da usare ho pensato di “incastrare” i cucchiai alterandoli a testa in sù e in giù.

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Ho realizzato delle impunture a rettangolo per rendere solidali i due teli che costituiscono ciascun portaposate: a sinistra il metodo per le forchette, i coltelli e i cucchiaini, a destra quello per i cucchiai.

impunture

Ho cucito delle etichette in tessuto stampate da me per riconoscere al volo il contenuto di ciascun rotolo.



Qui i rotoli finiti



E infine la mia tag, sul retro di ogni rettangolo.

PP3

ENGLISH TEXT

No, it’s not a recipe, you know that ?m the last person who can give cooking tips...
But it’s the work that is public today; I made it a year ago, but lately I have focused on my
shop and I can not continue posting here trivets and placemats, how boring!
So I decided to post this work, considering that I made another for my parents, and then I consider it tested and approved. Those who you can see in the picture, however, were for Marina, a friend who lives in Boston - and I shamefully have never gone to see ... but to drag Giorgio on an airplane is a Lent, I should do like the A-Team, remember that telefilm? The black giant full of rings was alwayas secretly sedate to load it on board!
However, passing to the facts, these cutlery rolls are rectangles of fabric, with a band splitted in pockets where insert the flatware, which are then rolled up. I've made four (knives, forks, spoons and teaspoons). The hardest part was guess the measures, while the most boring sew all pockets and hand-tie the wires on the back to assure them ...
For forks and knives I made two equal rectangles, for the similar size of cutlery. The ribbon you see on the left should actually be sewn halfway up in the pockets band to tie the cutlery better, but unfortunately I discovered this at project complete :-(
For the spoons I made a smaller rectangle. As you can see from the photo, the top of the rectangle is folded in on cutlery to prevent it from sliding off the roll.
For spoons instead I wanted to adopt a different approach, given the greater width of the cutlery. I didn’t want to make a too long rectangle, which would be unconfortable to use, so I thought to fit the spoons altering head up and down.
I made a rectangle of stitching to make compact the two sheets of every rectangle: on left the method for forks, knives and spoons, and on right that for the spoons.
I sewed fabric labels printed by me to recognize the contents of each roll.Here the finished rolls
And finally, my tag on the back of each rectangle
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