Per Arianna ed Eleonora, le bimbe di mia cugina, ho cucito in fretta e furia due borsine complementari:
Le hanno apprezzate, tanto che le hanno indossate sopra i loro costumi di carnevale, una damina e… un coniglio!
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Pagine
mercoledì 27 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
Mani in Pasta
Mani in Pasta è il titolo di un ciclo di incontri e laboratori che sto frequentando con mia sorella e con altri genitori-nonni-insegnanti di scuola materna, organizzato dall’associazione Cultruralmènte, con la collaborazione di Il cerchio Magico e della Cooperativa Linus.
Il primo incontro è stato interessante, ma con concetti sull’autonomia del bambino che è ancora presto affrontare per Michele. Il secondo trattava di libri per bambini, come sceglierli, come leggerli, a quali caratteristiche dare importanza; e lì ho sguazzato tra illustrazioni fantastiche, giochi grafici di una sorprendente semplicità, libri di 40 anni fa tuttora validi.
Mercoledì sera c’è stato il primo laboratorio, con l’obiettivo di creare un giocattolo con materiali di recupero, basato principalmente sull’esempio di Bruno Munari.
Una breve presentazione con alcuni spunti e poi i genitori presenti sono stati sguinzagliati verso un enorme tavolo interamente ricoperto di ogni tipo di materiale, dal cartoncino a tappi di vario materiale, lane, stoffe, piume, contenitori delle uova, bottoni, sughero e via dicendo.
Alle 23.20 la relatrice ci ha chiesto più volte di smettere di giocare, perchè era ora di mettere a posto. E noi: no, aspetta, ancora un minuto, ancora un pochino. Bambini grandi.
C’è gente che ha fischiettato per tutto il tempo la canzoncina di Robin Hood.
E’ stato bellissimo vedere genitori che creano con amore dei giochi per i propri figli, con poco. Niente Winnie the Pooh, niente musichine elettroniche, solo fantasia e amore. A volte basta davvero solo la predisposizione mentale, perchè di tempo questi giochi non ne richiedono molto; qualcuno, preso dall’entusiasmo, è riuscito anche a creare piccole chicche, come la scatolina per riporre il gioco creato, nella fattispecie un memory tattile che prima o poi realizzerò anche io.
Oggi nevica e sto immaginando la gioia dei bimbi che riceveranno questi giochi: quanto speciali saranno ai loro occhi! Li ricorderanno anche da grandi… oggi le loro case saranno piene di sorrisi, anche se non è Natale.
Qui una piccola carrellata dei giochi che ho creato io… e non sto ad elencare tutte le idee che ancora aleggiano nel mio cervello.
Due pannelli tattili: il primo con anelli e cilindri di vari materiali che scorrono su fili di lana colorati, il secondo con dei buchi da cui spuntano fettucce e nastri da tirare, fermati semplicemente con dei nodi.
Un serpentello di cannucce, per creare forme, sfruttando anche la piegatura delle cannucce stesse.
Materiali vari fermati da un fermacampione; questo l’ho fatto in 30 secondi alle 23.22 mentre ripulivo il tavolo…
Fogli di acetato trasparente e righe che ruotando su di un fermacampione creano texture che sembrano muoversi.
E infine ho preso direttamente da Munari l’idea di questo gioco: su dei quadrati di acetato trasparente ho disegnato elementi semplici, righe e pallini con il pennarello indelebile. Sovrapponendoli si possono creare scene diverse e inventare storie.
Tra due settimane ci sarà il laboratorio sui giochi musicali… inutile dire che sto facendo il conto alla rovescia!
Il primo incontro è stato interessante, ma con concetti sull’autonomia del bambino che è ancora presto affrontare per Michele. Il secondo trattava di libri per bambini, come sceglierli, come leggerli, a quali caratteristiche dare importanza; e lì ho sguazzato tra illustrazioni fantastiche, giochi grafici di una sorprendente semplicità, libri di 40 anni fa tuttora validi.
Mercoledì sera c’è stato il primo laboratorio, con l’obiettivo di creare un giocattolo con materiali di recupero, basato principalmente sull’esempio di Bruno Munari.
Una breve presentazione con alcuni spunti e poi i genitori presenti sono stati sguinzagliati verso un enorme tavolo interamente ricoperto di ogni tipo di materiale, dal cartoncino a tappi di vario materiale, lane, stoffe, piume, contenitori delle uova, bottoni, sughero e via dicendo.
Alle 23.20 la relatrice ci ha chiesto più volte di smettere di giocare, perchè era ora di mettere a posto. E noi: no, aspetta, ancora un minuto, ancora un pochino. Bambini grandi.
C’è gente che ha fischiettato per tutto il tempo la canzoncina di Robin Hood.
E’ stato bellissimo vedere genitori che creano con amore dei giochi per i propri figli, con poco. Niente Winnie the Pooh, niente musichine elettroniche, solo fantasia e amore. A volte basta davvero solo la predisposizione mentale, perchè di tempo questi giochi non ne richiedono molto; qualcuno, preso dall’entusiasmo, è riuscito anche a creare piccole chicche, come la scatolina per riporre il gioco creato, nella fattispecie un memory tattile che prima o poi realizzerò anche io.
Oggi nevica e sto immaginando la gioia dei bimbi che riceveranno questi giochi: quanto speciali saranno ai loro occhi! Li ricorderanno anche da grandi… oggi le loro case saranno piene di sorrisi, anche se non è Natale.
Qui una piccola carrellata dei giochi che ho creato io… e non sto ad elencare tutte le idee che ancora aleggiano nel mio cervello.
Due pannelli tattili: il primo con anelli e cilindri di vari materiali che scorrono su fili di lana colorati, il secondo con dei buchi da cui spuntano fettucce e nastri da tirare, fermati semplicemente con dei nodi.
Un serpentello di cannucce, per creare forme, sfruttando anche la piegatura delle cannucce stesse.
Materiali vari fermati da un fermacampione; questo l’ho fatto in 30 secondi alle 23.22 mentre ripulivo il tavolo…
Fogli di acetato trasparente e righe che ruotando su di un fermacampione creano texture che sembrano muoversi.
E infine ho preso direttamente da Munari l’idea di questo gioco: su dei quadrati di acetato trasparente ho disegnato elementi semplici, righe e pallini con il pennarello indelebile. Sovrapponendoli si possono creare scene diverse e inventare storie.
Tra due settimane ci sarà il laboratorio sui giochi musicali… inutile dire che sto facendo il conto alla rovescia!
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lunedì 18 febbraio 2013
Bedside Carpet
Angela mi ha commissionato tante cose, e casa sua sta diventando il museo ladaridari: presine, grembiuli, tovaglie, cuscini, tende, borse… ma incredibilmente non finisce mai di stupirmi: stavolta ha chiesto uno scendiletto.
Un accessorio che non ho mai nemmeno lontanamente considerato, di cui francamente ho sempre ignorato l’utilità, se non –ricordando quelli della camera dei miei genitori, orrido regalo mio e di mia sorella da piccole- di farsi delle pazze scivolate in stile surf sul parquet.
Ma ho voluto cercare il giusto verso per considerare questo oggetto e renderlo centro di un nuovo progetto.
Lo scendiletto è una coccola per i piedi. Quando dal calduccio sotto le coperte li poggiamo sul freddo pavimento non possiamo che rabbrividire fino alla punta dei capelli. Quando facciamo l’ultimo passo per chiudere la giornata, è proprio lui che calpestiamo.
Da qui la scelta di tessuti in lana, leggeri, morbidi, caldi. Le tinte scelte, nei toni del blu e del grigio, per abbinarsi alla camera di Angela, ma anche perchè piuttosto maschili e rigorosi, e mi suggerivano un’idea di impavida protezione per i piedi delicati di una donzella.
Sul retro ho applicato una classica retina antiscivolo in gomma, lavabile fino a 40°
Una piccola tag
E voilà, i piedini di Angela sono coccolati e al calduccio dal primo all'ultimo passo della giornata.
Un accessorio che non ho mai nemmeno lontanamente considerato, di cui francamente ho sempre ignorato l’utilità, se non –ricordando quelli della camera dei miei genitori, orrido regalo mio e di mia sorella da piccole- di farsi delle pazze scivolate in stile surf sul parquet.
Ma ho voluto cercare il giusto verso per considerare questo oggetto e renderlo centro di un nuovo progetto.
Lo scendiletto è una coccola per i piedi. Quando dal calduccio sotto le coperte li poggiamo sul freddo pavimento non possiamo che rabbrividire fino alla punta dei capelli. Quando facciamo l’ultimo passo per chiudere la giornata, è proprio lui che calpestiamo.
Da qui la scelta di tessuti in lana, leggeri, morbidi, caldi. Le tinte scelte, nei toni del blu e del grigio, per abbinarsi alla camera di Angela, ma anche perchè piuttosto maschili e rigorosi, e mi suggerivano un’idea di impavida protezione per i piedi delicati di una donzella.
Sul retro ho applicato una classica retina antiscivolo in gomma, lavabile fino a 40°
Una piccola tag
E voilà, i piedini di Angela sono coccolati e al calduccio dal primo all'ultimo passo della giornata.
mercoledì 6 febbraio 2013
Pocket Cushions #2
Ricordate i cuscini con la tasca di qualche tempo fa?
Nel corso del tempo ne ho realizzate varie versioni, e nella mia testa ho elaborato variazioni di tessuti e colori. Ma di dimensioni, mai.
Poi un giorno mi scrive Francesca, chiedendomi dei cuscini per la cameretta dei suoi bimbi, dove riporre il pigiamino o i libri della buonanotte. Li vorrebbe un po’ più grandi, 60x40 cm, e possibilmente con una maniglia per portarli.
Una richiesta precisa e geniale: l’immagine di un bimbo in pigiama che porta alla mamma un cuscino con dentro il suo libro preferito, e poi ci si siede sopra per ascoltare la storia mi fa davvero tenerezza, e ho trovato subito stimolante lavorare a questa commissione.
La scelta dei colori e dei disegni del tessuto, l’input pratico ed estetico della tasca da applicare alla nuova forma, rettangolare e non più quadrata, la nuova funzione data dalla maniglia… davvero un progetto divertente!
Ed ecco il risultato
Ho scelto insieme a Francesca un tessuto azzurro cielo con grossi pois bianchi, abbinato ad uno in bianco e nero con disegni che evocano ambientazioni e situazioni adatte a fiabe e racconti: un castello, un fienile, vari animali, personaggi impegnati in azioni quotidiane…
Per differenziare i cuscini ho alternato i tessuti: un cuscino con la tasca bianco/nera, l’altro con la tasca a pois.
La forma rettangolare mi ha suggerito di centrare la tasca, e di farla piuttosto capiente per metterci anche libri grandi o pigiami non proprio perfettamente piegati…
Al centro della larghezza del cuscino, proprio sopra la tasca, trova posto la maniglia: il cuscino è una specie di bagaglio che accompagnerà i bimbi nel mondo dei sogni
Il retro riprende anche il tessuto della tasca, per rendere movimentato anche il lato B del cuscino
e in un angolino trova posto la mia tag
Mi è piaciuto trovare ancora una volta un committente attento ai dettagli e che fa un uso critico degli oggetti: lavorare con persone così è stimolante e gratificante, perchè si percepisce che il lavoro di chi realizza il progetto viene amato già dall’inizio, e dal confronto nascono sempre idee e perfezionamenti.
Credo che con l’arrivo della bella stagione potrei pensare a una versione outdoor di questo progetto, e non solo per bambini…
ENGLISH TEXT
Do you remember the pocket pillows some time ago?
Over the years I made several versions of them, and in my head I have developed variations of fabrics and colors. But I’ve never considered to vary their dimensions and shape.
Then one day Francesca wrote me, asking pillows for her children’s bedroom, where putting pajamas or goodnight books. They should be a little bigger, 60x40 cm, and preferably with a handle to carry them.
A specific and brilliant request : the image of a child in pajamas going to her mother with a pillow with his favorite book in, then sitting on it to hear the story really makes me tenderly, and I quickly found challenging to work in this commission.
The choice of colors and designs of the fabric, the aesthetic and practical input of the pocket to be applied to the new form, rectangular rather than square, the new function given by the handle ... a really fun project!
And here is the result
I chose a fabric with Francesca, blue sky with big white polka dots, combined with a black and white designs that evoke settings and situations suited to fairy tales and stories: a castle, a barn, various animals, people engaged in everyday activities ...
To differentiate the pillows I alternated fabrics: a pillow with white/black pocket, the other with the pocket with polka dots.
The rectangular shape suggested to center the pocket, and make it fairly large to put even big books or just not perfectly folded pajamas ...
At the center of the width of the pillow, just above the pocket, is the handle: the pillow is a kind of luggage that will accompany the children to the world of dreams
On the back I recalled the pocket fabric, just to make interesting even the B-side of pillow
and in a corner I put my tags
I really enjoyed to find once again a buyer thet takes care to detail and makes a critical use of objects: working with people like this one is challenging and rewarding, because you feel that your work is loved from the beginning, and the comparison always brings new ideas and improvements.
I believe that with the arrival of summer I could make an outdoor version of this project, and not just for kids ...
Nel corso del tempo ne ho realizzate varie versioni, e nella mia testa ho elaborato variazioni di tessuti e colori. Ma di dimensioni, mai.
Poi un giorno mi scrive Francesca, chiedendomi dei cuscini per la cameretta dei suoi bimbi, dove riporre il pigiamino o i libri della buonanotte. Li vorrebbe un po’ più grandi, 60x40 cm, e possibilmente con una maniglia per portarli.
Una richiesta precisa e geniale: l’immagine di un bimbo in pigiama che porta alla mamma un cuscino con dentro il suo libro preferito, e poi ci si siede sopra per ascoltare la storia mi fa davvero tenerezza, e ho trovato subito stimolante lavorare a questa commissione.
La scelta dei colori e dei disegni del tessuto, l’input pratico ed estetico della tasca da applicare alla nuova forma, rettangolare e non più quadrata, la nuova funzione data dalla maniglia… davvero un progetto divertente!
Ed ecco il risultato
Ho scelto insieme a Francesca un tessuto azzurro cielo con grossi pois bianchi, abbinato ad uno in bianco e nero con disegni che evocano ambientazioni e situazioni adatte a fiabe e racconti: un castello, un fienile, vari animali, personaggi impegnati in azioni quotidiane…
Per differenziare i cuscini ho alternato i tessuti: un cuscino con la tasca bianco/nera, l’altro con la tasca a pois.
La forma rettangolare mi ha suggerito di centrare la tasca, e di farla piuttosto capiente per metterci anche libri grandi o pigiami non proprio perfettamente piegati…
Al centro della larghezza del cuscino, proprio sopra la tasca, trova posto la maniglia: il cuscino è una specie di bagaglio che accompagnerà i bimbi nel mondo dei sogni
Il retro riprende anche il tessuto della tasca, per rendere movimentato anche il lato B del cuscino
e in un angolino trova posto la mia tag
Mi è piaciuto trovare ancora una volta un committente attento ai dettagli e che fa un uso critico degli oggetti: lavorare con persone così è stimolante e gratificante, perchè si percepisce che il lavoro di chi realizza il progetto viene amato già dall’inizio, e dal confronto nascono sempre idee e perfezionamenti.
Credo che con l’arrivo della bella stagione potrei pensare a una versione outdoor di questo progetto, e non solo per bambini…
ENGLISH TEXT
Do you remember the pocket pillows some time ago?
Over the years I made several versions of them, and in my head I have developed variations of fabrics and colors. But I’ve never considered to vary their dimensions and shape.
Then one day Francesca wrote me, asking pillows for her children’s bedroom, where putting pajamas or goodnight books. They should be a little bigger, 60x40 cm, and preferably with a handle to carry them.
A specific and brilliant request : the image of a child in pajamas going to her mother with a pillow with his favorite book in, then sitting on it to hear the story really makes me tenderly, and I quickly found challenging to work in this commission.
The choice of colors and designs of the fabric, the aesthetic and practical input of the pocket to be applied to the new form, rectangular rather than square, the new function given by the handle ... a really fun project!
And here is the result
I chose a fabric with Francesca, blue sky with big white polka dots, combined with a black and white designs that evoke settings and situations suited to fairy tales and stories: a castle, a barn, various animals, people engaged in everyday activities ...
To differentiate the pillows I alternated fabrics: a pillow with white/black pocket, the other with the pocket with polka dots.
The rectangular shape suggested to center the pocket, and make it fairly large to put even big books or just not perfectly folded pajamas ...
At the center of the width of the pillow, just above the pocket, is the handle: the pillow is a kind of luggage that will accompany the children to the world of dreams
On the back I recalled the pocket fabric, just to make interesting even the B-side of pillow
and in a corner I put my tags
I really enjoyed to find once again a buyer thet takes care to detail and makes a critical use of objects: working with people like this one is challenging and rewarding, because you feel that your work is loved from the beginning, and the comparison always brings new ideas and improvements.
I believe that with the arrival of summer I could make an outdoor version of this project, and not just for kids ...
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