Lo scorso weekend avrei dovuto tenere due workshop di stampa su tessuto e sartoria in una location stupenda, lo SpazioFase di Alzano Lombardo, per un evento parallelo ai Maestri del Paesaggio.
Per varie ragioni organizzative e di comunicazione, però, i laboratori sono purtroppo saltati.
Ma Damiano e Rita di Sotto Alt(r)a Quota, l’associazione di cui ho già parlato qui e che aveva organizzato questi laboratori, hanno voluto condividere lo stesso con gli amici la bellezza di sperimentare una tecnica insieme, e hanno invitato me e i miei bimbi per un pomeriggio tra inchiostri, tirabozze e cartoncini.
Devo dire la verità, non mi capita spesso di partecipare a laboratori per adulti, normalmente scelgo quelli per bambini o per famiglie. Ma questo pomeriggio creativo in libertà è stato un balsamo: non solo ho potuto elaborare anche un mio piccolo progetto, ma anche le stampe fatte da Michele e Paolo sono state un’occasione di lavorare con loro più da accompagnatrice che da “maestra”. Solitamente infatti propongo loro attività manuali e tecniche che conosco qui a casa. Loro non sempre sono predisposti, e comunque sono troppo presa dal guidarli e dal fornire e pulire il materiale per godermi appieno il loro processo creativo.
Viverlo da mamma mi ha permesso di conoscerli più di quanto pensassi, mi ha fatto capire come stanno crescendo e cambiando.
Spesso pensiamo a questi laboratori come a un modo per passare un pomeriggio senza sbatterci a inventare qualcosa, come riempitivo... Invece sono un'occasione davvero preziosa per guardarci e guardarli sotto un altro punto di vista.
Stavolta era nuova anche per me… non ho mai fatto una stampa tipografica, per cui l’unica cosa che potevo fare era condividere con i bambini la composizione dei caratteri mobili secondo la loro fantasia; il resto ce lo dovevano spiegare Damiano e Rita. Ed è stato bellissimo. Non avevo idea di che cosa avremmo prodotto, né dello stile, per cui non avevo condizionamenti di sorta. Solo così potevano nascere delle auto fatte con le lettere.
Paolo, che non sa leggere, ha usato le lettere come forme pure, e ovviamente ci ha messo il turbo... riesci a vedere l'auto con la scia di fuoco?
Michele ha il suo modo picassiano di pensare al movimento: ha immaginato un'auto decapottabile vista dall'alto, con le portiere e la capote che si aprono.
Lui non ama nè disegnare nè colorare, non si impegna affatto in queste attività e devo dire sinceramente che alcuni dei suoi disegni sono terribilmente brutti, perchè rispecchiano il suo disinteresse. Provare una tecnica manuale nuova che implicava anche l'utilizzo di un macchinario invece lo ha gasato tantissimo, e ho imparato l'importanza di trovare il mezzo espressivo giusto per ciascuno di noi.
E poi c’era un pezzetto di linoleum pronto per essere inciso… non so da quanto tempo rimandavo esperimenti con questa tecnica! Mi sono concessa una sperimentazione senza finalità e mi sono divertita tantissimo.
Per non parlare di un sano confronto con gli altri amici partecipanti.
Ora voglio incorniciare i nostri capolavori e appenderli nella loro cameretta e nel laboratorio!
PS: Stavolta è andata male, ma se vuoi essere aggiornato su altri laboratori che proporrò in futuro, iscriviti alla newsletter, nel box qui a destra a inizio pagina!
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